Per il biennio 2024/2025, l’Italia ha introdotto una serie di bandi e agevolazioni per supportare le imprese nel passaggio all’Industria 5.0 – con complessivi 12,7 miliardi di euro stanziati tramite il Decreto Legge 2 marzo 2024, n. 19.
Con il Piano Transizione 5.0, si apre allora nuovo scenario per le imprese italiane, concentrato non solo sull’automazione avanzata e l’uso di tecnologie digitali, ma anche sulla sostenibilità – per promuovere il benessere dei lavoratori e dell’ambiente, migliorando l’efficienza energetica dell’impresa. Proprio per questo, tra le tecnologie chiave incentivabili spiccano gli impianti fotovoltaici, che possono beneficiare di una combinazione di incentivi finanziari, rendendo l’investimento più accessibile per le aziende italiane.
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Incentivi e bandi per l’Industria 5.0: quali sono e come sfruttarli
Le imprese italiane che desiderano investire in tecnologie sostenibili, come il fotovoltaico, possono accedere a una serie di incentivi previsti dai bandi Industria 5.0, fino al 31 dicembre 2025. Gli incentivi principali si basano su un sistema di credito d’imposta, basato su due principali variabili:
– Percentuale di riduzione dei consumi energetici;
– Quota dell’investimento (diviso in una serie di scaglioni).
Posta una quota di investimento fino ai 2,5 milioni di euro, ad esempio, una struttura che garantisce la riduzione dei consumi dal 5 al 10% (tramite un impianto fotovoltaico) otterrà un credito d’imposta pari al 35%. Sulla pagina ufficiale del Ministero, si possono consultare tutte le fasce specifiche.
Ad ogni modo, il credito d’imposta può raggiungere un valore complessivo del 63% per investimenti sui moduli fotovoltaici, in alcuni casi specifici.
Come partecipare ai bandi per l’Industria 5.0
Per partecipare ai bandi e ottenere le agevolazioni, le imprese devono presentare progetti dettagliati che dimostrino come l’adozione del fotovoltaico migliori la loro efficienza energetica e sostenibilità ambientale. È possibile combinare diverse agevolazioni, come il credito d’imposta e contributi a fondo perduto, per abbassare sensibilmente i costi di acquisto e installazione.
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